Si è da poco concluso il mio percorso formativo per diventare MAMMA PEER COUNSELLOR, un'esperienza fantastica che mi ha fatto conoscere persone stupende.
L'allattamento al seno materno dovrebbe essere una delle cose più naturali e belle nella vita di una donna, e per moltissime è così. A molte "fortunate" appena il proprio cucciolo appena nato viene adagiato sul loro petto, istintivamente il piccolo cerca il seno della mamma e comincia a "ciucciare" e tutto prosegue per il meglio... Tra la mamma e il suo piccolino si crea un legame meraviglioso. A volte, però, questo passaggio non avviene automaticamente; magari anche solo perché il piccolo e la mamma sono troppo stanchi e non hanno sufficienti forze, ecco che allora intervengono le ostetriche e le puericultrici a sostegno della neo-famiglia. Alla neomamma vengono dati molti consigli preziosi e professionali; purtroppo, però, a volte anche superflui e sbagliati, soprattutto da chi sul tema allattamento non è sufficientemente informato. Quando la mamma, poi, viene dimessa dall'ospedale e si trova a casa con il suo piccolo da accudire può succedere che insorgano ansie e preoccupazioni... prima fra tutte che il piccolo non mangi a sufficienza e che il latte non sia abbastanza nutriente. Allora può essere utile avere riferimenti di persone a cui potersi rivolgere: primi fra tutti (almeno per la provincia di Bergamo) sono gli spazi allattamento dei consultori famigliari. Da tre anni a questa parte, inoltre, è nata la figura MAMMA-PEER: persone che, come me, hanno seguito un corso specializzato per il SOSTEGNO TRA PARI. Consigli fondati dati da mamma a mamma.. da chi l'allattamento lo ha già vissuto o lo sta ancora vivendo... Tra mamme ci si può capire e fidare! Il corso, organizzato da UNICEF e da ATS BERGAMO, ha visto il susseguirsi di interventi con specialisti del settore oltre ad un tirocinio di 10 ore presso dei punti allattamento. Per la provincia di Bergamo la MAMMA-PEER della propria zona può essere contattata comodamente tramite mail scrivendo a: mammepeer@ats-bg.it, spiegando il tipo di problema riscontrato. Sarà poi un'operatrice qualificata a smistare le domande tra le varie mamme-peer dislocate sul territorio. Le mamme-peer non sono medici e non possono e vogliono esserne sostituti. Sono semplicemente un primo contatto per quei problemi che potrebbero essere risolti con un buon giusto consiglio. A volte basta scambiare due parole e sentirsi capite e appoggiate per risolvere la gran parte dei disagi. Il servizio è gratuito, le mamme-peer sono volontarie UNICEF. L'ALLATTAMENTO MATERNO è un momento bellissimo, il legame che si crea tra la mamma e il suo bambino è magico... sarebbe un gran peccato rinunciarvi solo per mala informazione! Se vuoi avere altre informazioni su MAMMA.PEER BERGAMO o altre informazioni utili sull'allattamento materno, visita il sito ATS BERGAMO http://www.ats-bg.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=16861&idArea=63358&idCat=17327&ID=49185&TipoElemento=categoria
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4 SERATE PER PARLARE DI OTTIMA FOTOGRAFIA, quelle che verranno organizzate da Simona Lazzarini photography e Gaetano Adragno fotografo. Ad aprire le danze il 22 Febbraio sarà James Nachtwey: famosissimo fotoreporter statunitense che più che fotografo di guerra ama definirsi "fotografo per la pace". Le sue fotografie, di fortissimo impatto emotivo, sono di una bellezza disarmante. Le sue opere sono in mostra a Palazzo Reale di Milano dal 1 Dicembre 2017 al 4 Marzo 2018. A seguire, il 6 Aprile, la ritrovata fotografa Vivian Maier, bellissime fotografie le sue che spesso riprendono bambini nei più naturali atteggiamenti. In mostra a Bologna a Palazzo Pallavicini dal 3 Marzo al 27 Maggio 2018. Il 18 Maggio, poi, verrà proposto Steve McCurry, famosissimo fotoreporter americano, Chi non ha mai visto almeno una volta la sua fotografia alla "ragazza afgana"? Sul piano tecnico, le sue foto risultano praticamente perfette, serene, caratterizzate dalla forza e dalla vivacita' del colore, ma raccontano di storie di poverta' e sradicamento. Le sue opere saranno esposte dal 3 Febbraio al 3 Giugno 2018 al Castello Visconteo al 3 Giugno 2018. Ultimo, ma non per importanza, il 22 Giugno vedrà come protagonista Ferdinando Scianna, autore di numerosi libri, nonché uno dei più famosi fotografi italiani; è stato il primo italiano introdotto nell'agenzia Magnum. Le fotografie di Scianna trovano la loro dimensione nel racconto, nel narrare attraverso le immagini. Le serate saranno aperte a tutti e ad ingresso gratuito. Per motivi organizzativi è consigliata la prenotazione. Simona tel./wapp: 3280970166 info@simonalazzarini.it Gaetano: tel./wapp: 3472555062 info@gaetanoadragna.it Ieri ero in studio con una mia carissima amica, quando lei mi ha chiesto di tenerle libero un appuntamento per uno shooting "dolce attesa" perché ha deciso di avere intenzione di diventare madre. La prima cosa che mi è venuta in mente di dirle è “aspetta ancora un po’…”, forse per permetterle di continuare quella sua vita di coppia ancora così perfetta e libera. Ma mi astengo. In fondo lei è così entusiasta per questo progetto di maternità. L’unica cosa che mi limito a dirle è “…avere un figlio ti cambia la vita”. Lei allora mi risponde che lo sa; “dovrà rinunciare a alle sue serate pazze…”, ma in realtà quello a cui sto pensando io è a molto di più… C'è un bellissimo testo, tratto dal libro: Chicken Soup for the Women's Soul che spiega perfettamente cosa significa diventare mamma. "Il tempo sta scadendo per la mia amica. Siamo sedute a pranzo quando casualmente mi dice che lei e suo marito stanno pensando di "cominciare una famiglia". Quello che intende è che il suo orologio biologico ha cominciato il conto alla rovescia e la sta costringendo a considerare la prospettiva della maternità. "Stiamo facendo un sondaggio" dice, quasi scherzando. "Pensi che dovrei avere un bambino?" "Ti cambierà la vita" dico con attenzione, mantenendo un tono neutrale. "Lo so" dice. "Niente più dormite fino a tardi il sabato, niente più vacanze improvvisate..." Ma questo non è proprio ciò che intendo. Guardo la mia amica, cercando di decidere cosa dirle. Voglio farle sapere ciò che non imparerà mai ai corsi preparto. Voglio dirle che le ferite fisiche di una gravidanza guariscono, ma che diventare madre la lascerà con una ferita emotiva così profonda che la renderà per sempre vulnerabile. Considero l'idea di avvertirla che non leggerà mai più un giornale senza chiedersi "E se si fosse trattato di mio figlio?". Che ogni disastro aereo, ogni incendio la tormenterà. Che quando vedrà le foto di bambini ridotti alla fame, si chiederà se possa esistere cosa peggiore del veder morire il proprio figlio. Osservo le sue unghie laccate con cura e il suo completo alla moda e penso che non importa quanto possa essere sofisticata, diventare madre la ridurrà allo stato primitivo di un'orsa che protegge il suo cucciolo. Che all'urlo di "Mamma!" farà cadere il soufflè o il suo cristallo più bello senza un momento di esitazione. Sento che dovrei avvertirla che indipendentemente da quanti anni abbia investito nella sua carriera, verrà professionalmente dirottata dalla maternità. Potrebbe lasciare suo figlio alle cure di qualcuno, ma un giorno andrà ad un'importante riunione di affari e penserà al dolce odore del suo bambino. Dovrà usare ogni grammo di disciplina per trattenersi dal correre a casa solo per assicurarsi che suo figlio stia bene. Vorrei che sapesse che le decisioni quotidiane non saranno più semplice routine. Che il desiderio di un bambino di cinque anni di andare nel bagno degli uomini del McDonald's piuttosto che in quello delle donne si trasformerà in un gran dilemma. Che proprio là, nel mezzo del rumore di vassoi accatastati e delle urla dei bambini, le questioni di indipendenza e di identità di genere verranno valutate contro la prospettiva che un pedofilo possa nascondersi in bagno. Per quanto sicura di sè possa essere in ufficio, come madre tirerà sempre a indovinare. Nel vedere la mia amica così attraente, vorrei assicurarle che alla fine butterà giù i chili della gravidanza, ma che non si sentirà mai più la stessa. Che la sua vita, ora così importante, avrà minore valore ai suoi occhi quando avrà un figlio. Che la darebbe in un istante per salvare la sua prole, ma che comincerà anche a sperare di poter vivere più anni, non per realizzare i propri sogni, ma per vedere suo figlio realizzare i suoi. Desidero farle sapere che la cicatrice di un cesareo o una smagliatura lucida diventeranno distintivi d'onore. La relazione con suo marito cambierà, ma non come pensa. Vorrei che potesse capire quanto di più si possa amare un uomo che cosparge di talco un bambino con tanta cura o che non esita mai a giocare con suo figlio o sua figlia. Vorrei che sapesse che si innamorerà di nuovo di suo marito per motivi che ora troverebbe tutt'altro che romantici. Vorrei che la mia amica potesse percepire il legame che sentirà con tutte le donne che attraverso la storia hanno tentato disperatamente di metter fine alla guerra, ai pregiudizi e alla guida in stato di ebrezza. Spero che capirà come io possa pensare razionalmente alla maggior parte delle cose, ma possa perdere temporaneamente la ragione quando discuto della minaccia della guerra nucleare nel futuro dei miei figli. Vorrei descriverle l'euforia nel vedere tuo figlio imparare a colpire una palla da baseball. Vorrei immortalare per lei la grassa risata di un bambino che tocca per la prima volta il soffice pelo di un cane. Voglio che provi la felicità così reale che fa male. Lo sguardo interrogativo della mia amica mi fa realizzare che mi sono venute le lacrime agli occhi. "Non te ne pentirai mai", dico alla fine. Poi allungo la mano sul tavolo verso la sua, gliela stringo e prego per lei e per me e per tutte le altri semplici donne mortali che nel loro cammino inciampano nella più santa delle chiamate."
Sabato 11 Marzo, ore 17.00 Inaugurazione dello studio! Tutto è pronto per accogliere famigliari, amici, conoscenti e non nel mio nuovo studio di Via Dante, 21 a Cazzano Sant'Andrea per un brindisi augurale!!! L'emozione è tanta, tantissima... e vedere arrivare pian piano le persone che mi vogliono bene aumenta in modo esponenziale la mia felicità. In pochi minuti il mio cortile è pieno di gente. E io mi sento davvero felice! Oggi segna la fine di un periodo di lunga preparazione... ma in realtà non è un traguardo, anzi, è solo l'inizio di una bella storia... sì, ci sarà tantissimo da lavorare, ma in ogni caso sarà una bella esperienza, perché da oggi mi occuperò di una cosa che mi piace fare, e lo farò con passione e dedizione. Sono sicura che conoscerò tante belle persone, i bambini rallegreranno le mie giornate e l'esigenza di creare sempre nuove scenografie stimolerà la mia mente. Ci saranno giorni spensierati e altri carichi di preoccupazioni, ma so di essere circondata da persone favolose, sempre pronte ad aiutarmi. Simo Categorie Tutto Il nostro primo giorno di scuola, la gita di prima media, il pic-nic in famiglia in riva al lago, le serate con gli amici, tutte le grandi passioni della vostra vita: che emozione, ogni volta, nel riguardare tutte queste foto! Eppure, in questa era super-tecnologica tendiamo a lasciare queste foto archiviate nel nostro smartphone o nel pc, o su una chiavetta USB. La tecnologia ha reso questa pratica di “archiviazione silenziosa” quasi un automatismo, ma oggi voglio condividere con voi 5 motivi per i quali dovreste ricordarvi di stampare le vostre foto. 1. I supporti digitali non sono eterni Cd, dvd, chiavette usb, hard disk per quanto resistenti non sono eterni. Ogni supporto di archiviazione digitale è esposto a rischi di rottura e perdita irreversibile dei dati. Che tristezza pensare si sta perdendo l'occasione di archiviare migliaia e migliaia di fotografie, e che si sta creando così un periodo buoi nella memoria. 2. La gioia di condividere una foto svogliando un album Avete mai provato la gioia di sfogliare e riguardare le vostre vecchie foto insieme ai vostri cari, o magari le vostro foto da piccoli con in braccio i vostri bambini? Niente di paragonabile alla pubblicazione e condivisione sui social... 3. Le fotografie sono oggetti di valore Vi è mai capitato di ritrovare infilata in qualche libro o in un vecchio scatolone in soffitta una delle vecchie fotografie dei vostri genitori da giovani, o magari foto di voi stessi da piccoli? Non è un’esperienza unica, elettrizzante e indescrivibilmente piacevole che vorreste far vivere, un giorno, anche ai vostri figli? La fotografia è un oggetto che acquisisce, nel tempo, una propria storia unica e irripetibile, dal valore inestimabile. Niente di paragonbile con un freddissimo file! Simona Lazzarini Categorie Tutto Che ci vuole a fotografare un neonato mentre dorme? E' fermo, non c'è il rischio che la foto esca mossa! Ha gli occhi chiusi, non c'è la fatica di metterli a fuoco! Potrebbe sembrare cosa semplice, invece serve tanta, tantissima preparazione! Una preparazione che forse forse neanche tutti i libri del mondo possono dare. Per fotografare un neonato bisogna saperci fare e conoscere esattamente la sua fisiologia per capire i suoi bisogni ed avere tutta l'attenzione necessaria per la scelta dei materiali e per l'allestimento dello studio fotografico per poter eseguire il servzio in totale sicurezza. Ho frequentato corsi di "assistenza all'infanzia", lavorato in asili nido, ma l'esperienza più grande me la sono fatta a casa... facendo la mamma! Ho provato sulla mia pelle le gioie e i dolori del parto, l'emozione che si prova ad incrociare per la prima volta lo sguardo del proprio piccolino, le notti (tante) insonni, le proccupazioni per il primo raffreddorino, l'allattamento e le tante pesate su quella bilancia (che chissà poi se segnava davvero il peso giusto)... Quando fotografo un fagottino di pochi giorni ne ho la stessa cura che ho avuto con i miei... la mia priorità è che lui stia bene, che sia al calduccio e che sia bello rilassato, solo poi mi preoccupo delle impostazioni della mia reflex. Prepararo il mio set fotografico newborn con estrema cura... e ciò richiede tempo! Tempo per la scelta dei materiali (abitini e stoffe coordinate), delle attrezzature (il bean beag è il supporto ideale per adagiare il piccolino) delle luci (io uso le luci continue, oppure, se il tempo me lo permette, la luce naturale) e di tutto quello che può servire durante il mio servizio (stufetta, disinfettante, salviettine, ecc...). Ogni cosa deve essere minuziosamente pensata e programmata prima del servizio, per non dovermi interrompere nel momento sbagliato. Bisogna, poi, conoscere le tecniche di rilassamento, per poter passare da una posa all'altra senza infastidire il piccolo, che in quel momento desidererebbe solo dormire... E poi ci vuole capacità di ascolto, per poter condividere le emozioni con la neomamma che si trova in uno dei momenti più belli, ma particolari, della sua vita. Quando ha prenotato il servizio, con il suo piccolino ancora nel pancione, magari aveva tante belle aspettative e forse ora che ce l'ha tra le sue braccia deve fare i conti con qualche difficile realtà dovuta ad un difficile parto, difficoltà di allattamento, o ore di sonno perse. Devo dire che esserci già passata mi aiuta tanto ad entrare in empatia con la neomamma e molte volte si crea tra di noi un bel rapporto di fiducia... eh... già.... FIDUCIA.... D'altronde se non ci fosse la fiducia probabilmente non potrei tenere tra le mie braccia il loro bene più prezioso appena venuto al mondo!!! E finalmente tra un cambio di pannolino, una poppata, un altro cambio di pannolino e... ops.... una pipì scappata sulla maglietta di papà il servizio si svolge... Ed ogni volta mi sorprendo per quando PERFETTI possano essere quegli esserini appena regalati alla vita! Quei nasini, quelle manine così minuscole, ma già fortssime quando stringono il pugnetto!!! A servizio terminato si riveste il piccolo, si sistema e lava tutta l'attrezzatura e ci si dedica alla post-produzione. Ad una accuratissima post-produzione!!! Eh già.. Perchè qui non si tratta di dover togliere qualche brufolo qua e la (come accade per le post alle foto di modelle), ma qui si parla di pellicine secche squamate, voglie a fragola, pelurietta, macchioline, chicchi di riso.... Anche la post-produzione, quindi, richiede tempo e attenzione! Ma quando poi mi appare, prima sul video e sulla stampa poi, la fotografia finita... beh... in quel momento la soddisfazione mi ripaga di tutta la fatica fatta... E vedere poi la soddisfazione negli occhi dei genitori che rivedono in quegli scatti il loro cucciolo, è veramente veramente un piacere!!! Adoro questo lavoro e, anche se sono all'inizio, sono sicura che mi darà delle belle emozioni! Simona Lazzarini Categorie Tutto |
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Marzo 2018
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